TERAMO – E’ il 6 aprile e L’Aquila è in lutto. Bandiere listate a lutto esposte negli edifici pubblici, divieto, in vie e piazze dove si svolgono le iniziative programmate dall’Amministrazione Comunale, di tutte le attività lavorative dei cantieri edili, delle attività rumorose e che possono intralciare l’afflusso delle persone, divieto di attività ludiche e ricreative. "Perché il tempo non dimentichi i nostri Angeli" si legge nell’ordinanza del sindaco. "Affinché l’oblio non cancelli il ricordo dei drammatici eventi vissuti dalle popolazione aquilane e non la notte del 6 aprile 2009" il sindaco ripropone e conferma l’ordinanza degli anni passati, "in perpetuo ricordo". Chiusi gli Uffici Comunali dalle 9.30 alle 11.30, con esclusione di Stato Civile, Ufficio Elettorale, Ufficio di Assistenza alla Popolazione, Servizi Sociali e Polizia Municipale. Stessi orari di chiusura per esercizi commerciali e locali pubblici del territorio comunale. Non sono sospese le attività didattiche, ma le iniziative di questo giorno nelle scuole sono affidate alla sensibilità dei docenti. Nell’ordinanza, infine, il Sindaco invita tutti i cittadini e le organizzazioni sociali, culturali e produttive, le altre Pubbliche Amministrazioni a partecipare alle iniziative promosse dal Comune, nonché ad esprimere, autonomamente, la propria partecipazione in ricordo del drammatico evento. Oggi nel capouogo è arrivato il presidente del Senato Pietro Grasso per celebrare il sisma del 2009 e, appena sceso dall’autovettura, ha subito salutato come primo gesto Antonietta Centofanti, del Comitato Vittime Casa dello Studente che quattro anni fa perse il nipote Davide. "Gli siamo vicini", ha detto Grasso alla Centofanti visibilmente commossa. Durante la mattinata Grasso visiterà anche la Casa dello Studente dove persero la vita otto ragazzi. "La ricostruzione dell’Aquila è una questione nazionale. E’ un impegno imprescindibile per noi", ha proseguito Grasso. "Enti locali e Stato hanno dato ora continuità agli strumenti per ripartire con la ricostruzione – ha proseguito Grasso – Ora i soldi ci sono, bisogna scaglionarli con un piano organico. Sia il sindaco Cialente e il ministro Barca mi hanno rassicurato con una prospettiva di ricostruzione tra cinque e otto anni". "Ma è ovvio – conclude – che la ricostruzione dell’Aquila é una questione che riguarda tutto il Paese".
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